LUNEDÌ 25 LUGLIO 2016
L’INTERVISTA di MARCO
BATTISTINI su “Il Giornale di Latina”
Gualtiero Alunni,
presidente del Comitato per il No incontrerà Coletta mercoledì 27.
“Autostrada, rischio infiltrazioni”
“Ai latinensi il pedaggio costerà 1800 euro
all’anno, 52 aziende agricole potrebbero chiudere”
Saranno ricevuti mercoledì alle ore 16 i rappresentanti
del comitato per il No alla Roma-Latina. Quella del 27 luglio può essere
considerata una data storica. Per la prima volta un sindaco di Latina ascolterà
le ragioni di chi si oppone all’autostrada. Gualtiero Alunni, 63 anni,
presidente del comitato sarà presente già questa sera alle ore 20 nel capoluogo
pontino per la riunione del Nodo di Latina presso il Circolo Hemingway a piazza
Moro. Si parlerà ovviamente dell’autostrada a pedaggio A12 Roma-Latina, e come
recita la locandina “l’incontro è aperto a tutti i cittadini, agli agricoltori,
ai pendolari, alle realtà socio-culturali-ambientale, alle istituzioni locali”.
Gualtiero Alunni da anni si batte contro l’opera infrastrutturale. La
Roma-Latina non rischia di essere uno scempio ambientale con annesso spreco di
denaro pubblico e con l’aggiunta di espropri e chiusure di aziende agricole?
“Il problema primario è che quando si fa un’opera, si dovrebbero verificare i
rapporti fra costi e benefici. In questo caso ci sono vantaggi solo per chi
costruisce l’autostrada. Ci saranno ripercussioni pesantissime per i cittadini
che pagheranno un pedaggio. Non sono stati informati i pendolari di questa
problematica. Abbiamo calcolato che chi da Latina si recherà a Roma 5 volte
alla settimana spenderà quasi 1800 euro l’anno. Le file poi continueranno ad
esserci. L’autostrada non arriva dentro Roma e tutta la parte urbana non è
interessata dall’opera. Resterà un imbuto all’ingresso della città”.
Crede che
entro l’autunno i cantieri per la Roma-Latina possano essere aperti? “Pe n s i
a m o che possano essere aperti dall’autunno. Ma rileviamo contraddizioni. C’è un’assegnazione
provvisoria impugnata da Salini-Impregilo il 1 aprile,
sulla quale il Tar deve pronunciarsi. L’udienza è fissata al 19 ottobre. Nonostante
ciò l’Anas poi ha assegnato l’opera definitivamente senza attendere la sentenza
del Tar. Così entro il 10 agosto ci sarà la firma del contratto. Per fare un
ricorso qualche anno fa abbiamo speso 20.000 euro di cui 4.500 solo per
depositarlo. Noi per la precisione abbiamo impugnato l’ultima decisione del
Cipe riguardante il tratto A12-Tor de Cenci. L’impatto sarebbe pesantissimo, si
dovrebbe scavalcare il Tevere. Forti ripercussioni sociali, dal momento che è
nato un quartiere di 15.000 abitanti con rischi sul piano ambientale. E’
coinvolta la riserva naturale del parco romano di Decima Malafede. Di certo ci
sarà un’in - frazione notevole ai danni dell’Italia. Noi abbiamo fatto ricorso
all’Unione europea per le direttive calpestate. Noi non siamo solo
ambientalisti, ma difendiamo anche il lavoro ed i tempi di vita che i pendolari
perdono ogni giorno. Ci sono in ballo 50.000 nuovi posti di lavoro? Ma non
scherziamo.
Non c’è industria a Pomezia e l’opera va ad attaccare le
aree agricole, penso alla Cisterna-Valmontone. 52 aziende sono coinvolte e
potrebbero rischiare la chiusura. Quasi tutte sono biologiche e saranno costrette
a terminare la propria esistenza. Un danno incalcolabile proprio per l’area
pontina. Ad ogni modo ad oggi gli unici veramente che ci sostengono sono quelli
del M5S”. Cosa direte al sindaco Coletta mercoledì? “Lo ringrazieremo perché è
il primo sindaco di Latina a riceverci. Le nostre comunità non sono mai state
informate dalle istituzioni. Chiederemo che l’amministrazione del capoluogo
pontino per dimostrare di voler favorire la trasparenza, informi i cittadini
sulle diverse opinioni riguardanti la Roma-Latina”. Come mai secondo lei a
Latina i partiti sono tutti a favore dell’autostrada, tranne il M5S?
“L’autostrada inizierà da Borgo Piave. I segnali che abbiamo sono pesanti.
Soggetti conosciuti (politici, ndr) sono ben indirizzati. A Roma non abbiamo
consiglieri regionali e parlamentari così schierati per l’autostrada. Vorrei
ricordare le parole del questore di Latina, che in commissione Antimafia ha
dichiarato come operino quattro gruppi criminali in questa provincia. Chi vince
la gara non costruirà l’autostrada. Il Consorzio Sis ha un capitale sociale
enorme ed andranno a cercare piccole e medie aziende del territorio per i
lavori. Il rischio di infiltrazioni criminose è alto per questo appalto.
Segnalo pure come l’Acer, ovvero i piccoli e medi costruttori ha denunciato che
l’opera è un danno. A dimostrazione che non ci sono solo ambientalisti o comitati
spontanei contro l’autostrada. L’Acer ha fatto presente i problemi presenti
allo stato attuale. Tanto da aver depositato un progetto per la messa in
sicurezza della Pontina fattibile in due anni. Che credo sia più opportuno. Lo
dice anche l’istituto nazionale Urbanistico, contrario la Roma-Latina”.
Parliamo dei progetti alternativi. Credete davvero nel treno tram? “Tutto
dipende dalla volontà politica. Abbiamo visto come a Barcellona funziona
un’opera di questo tipo. Abbiamo visto un’operazione eccezionale. Quale sarebbe
invece l’intermodalità della Roma-Latina. Il sistema del treno tram abbraccia
tre reti, dalla Litoranea alla Pontina con un passaggio verso Ardea. Abbiamo
privilegiato il primo tratto Roma-Pomezia-Ardea chiedendo alla Regione dei
fondi per la progettazione. Per il momento è stata sempre rigettata in
commissione. Pd e FI sono sempre stati uniti nel respingere la proposta. Il
consumo di suolo sarebbe minimo. Appena tre metri di larghezza e 200 m di
lunghezza. Da vedere le corse come le stesse banchine sarebbero da costruire.
Ovviamente va potenziato il trasporto ferroviario, in particolare la
Roma-Formia. Sono da ristabilire tutte le corse, c’è quindi da rafforzare il
trasporto merci”. Comitati e associazioni che si oppongono all’opera hanno
ricevuto solidarietà dal mondo politico – istituzionale? “Ci manca solo Latina.
Per il resto tutti gli enti ci sono vicini, a partire da Aprilia e Cori. Latina
purtroppo pagherà dazio maggiore per il pedaggio. Adesso creeremo uno zoccolo
duro nel capoluogo pontino. Ci sarà un presidio permanente a Borgo Piave verso
il mese di ottobre. Abbiamo diversi agricoltori di Cisterna di Latina pronti a
sostenerci e a darci il supporto logistico. Faremo concerti e saremo molto
visibili. A settembre potremo già essere ben operativi. Spero che il sindaco di
Latina voglia partecipare alle nostre iniziative”. Cosa pensa di questi incendi
a ripetizione che stanno devastando il territorio fra Roma e Latina lungo la
Pontina? “Ho l’impressione che si stia strumentalizzando la questione degli
incendi. Ce ne sono stati in passato, ma mai come quest’anno. E’ quasi certo il
dolo e vorrei che la magistratura approfondisse la vicenda. So che è stata
aperta un’indagine, spero si vada fino in fondo sulle responsabilità. Sulla
zona di Roma si prevedono danni ingenti. Decine di ettari in fumo e 90 alberi
che verranno abbattuti. Un problema ulteriore che si aggiunge a quello dell’opera
autostradale.
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