giovedì 28 luglio 2016

COMUNICATO incontro con il Sindaco di Latina

COMUNICATO STAMPA 
Oggetto: Incontro della delegazione dei Comitati Nocorridoio/Nobretella con il Sindaco di Latina e l'Assessore alle Infrastrutture. 
Alle ore 16 presso la sede del Comune di Latina la nostra delegazione è stata ricevuta dal sindaco Coletta e dall'assessore Buttarelli. Il portavoce Gualtiero Alunni in apertura dell'incontro ha ringraziato la Giunta di Latina che per la prima volta, diversamente da quelle che l'hanno preceduta, si è resa disponibile a confrontarsi con i nostri Comitati. Dopo aver consegnato una documentazione relativa alle criticità dell'opera e alle proposte alternative, il portavoce Gualtiero Alunni ha chiesto l'impegno della Giunta a promuovere, attraverso incontri pubblici, un percorso informativo e partecipativo della comunità latinense alle opere che ricadono sul proprio territorio e ricevendo in tal senso, una risposta affermativa e l'impegno del sindaco Coletta ad organizzare un incontro istituzionale aperto alla cittadinanza. A conclusione dell'incontro la nostra delegazione ha informato il Sindaco, nella presunzione che il cantiere aprirà a Borgo Piave di Latina, che i nodi dei nostri comitati si stanno adoperando per la costituzione di un presidio permanente pacifico ma deciso per fermare la violenza e l'ingiustizia dell"inutile e devastante autostrada a pedaggio.
Latina, 27 luglio 2016

martedì 26 luglio 2016

Comunicato Riunione Nodo di Latina

Comunicato Stampa
Oggetto: Riunione Nodo di Latina - Lunedi 25 Luglio 2016
Si è tenuta presso il Circolo Heminghuay di Latina la Riunione del Nodo territoriale del Comitato No corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera.

Hanno relazionato il portavoce del Comitato No Corridoio, Gualtiero Alunni  e Eugenio Marchetti del Comitato No Bretella Cisterna-Valmontone. La sala era strapiena di cittadini che hanno fatto molte domande qualificate, così da ottenere quelle informazioni negate dalla stragrande stampa di Latina e dalla pattuglia di parlamentari e consiglieri regionali (PD-FI-FdI)  favorevoli alla devastante
autostrada a pedaggio. Oltre due ore intense di dibattito che si sono concluse  con l’impegno a continuare  la campagna d’informazione, di partecipazione dei cittadini alle scelte li riguardano e con la mobilitazione-autorganizzazione d’autunno,  in particolare attraverso la costituzione del Presidio Permanente a Borgo Piave di Latina, dove presumibilmente inizierà il cantiere. Per il nostro movimento civico, il rilancio del Nodo di Latina è un fatto altamente strategico anche e soprattutto per la gestione del Presidio.   In questa occasione, oltre a diversi cittadini, hanno aderito al Nodo di Latina: il Collettivo “Libero Orto”, il Collettivo “Swamp”, il Circolo PRC di Latina, il Meetup  “Le cicale e i grilli”, il Meetup  “5 stelle Latina in movimento”.

Autostrada, rischio infiltrazioni

LUNEDÌ 25 LUGLIO 2016
L’INTERVISTA di MARCO BATTISTINI su “Il Giornale di Latina
Gualtiero Alunni, presidente del Comitato per il No incontrerà Coletta mercoledì 27.
“Autostrada, rischio infiltrazioni”
 “Ai latinensi il pedaggio costerà 1800 euro all’anno, 52 aziende agricole potrebbero chiudere”
 Saranno ricevuti mercoledì alle ore 16 i rappresentanti del comitato per il No alla Roma-Latina. Quella del 27 luglio può essere considerata una data storica. Per la prima volta un sindaco di Latina ascolterà le ragioni di chi si oppone all’autostrada. Gualtiero Alunni, 63 anni, presidente del comitato sarà presente già questa sera alle ore 20 nel capoluogo pontino per la riunione del Nodo di Latina presso il Circolo Hemingway a piazza Moro. Si parlerà ovviamente dell’autostrada a pedaggio A12 Roma-Latina, e come recita la locandina “l’incontro è aperto a tutti i cittadini, agli agricoltori, ai pendolari, alle realtà socio-culturali-ambientale, alle istituzioni locali”. Gualtiero Alunni da anni si batte contro l’opera infrastrutturale. La Roma-Latina non rischia di essere uno scempio ambientale con annesso spreco di denaro pubblico e con l’aggiunta di espropri e chiusure di aziende agricole? “Il problema primario è che quando si fa un’opera, si dovrebbero verificare i rapporti fra costi e benefici. In questo caso ci sono vantaggi solo per chi costruisce l’autostrada. Ci saranno ripercussioni pesantissime per i cittadini che pagheranno un pedaggio. Non sono stati informati i pendolari di questa problematica. Abbiamo calcolato che chi da Latina si recherà a Roma 5 volte alla settimana spenderà quasi 1800 euro l’anno. Le file poi continueranno ad esserci. L’autostrada non arriva dentro Roma e tutta la parte urbana non è interessata dall’opera. Resterà un imbuto all’ingresso della città”. 

Crede che entro l’autunno i cantieri per la Roma-Latina possano essere aperti? “Pe n s i a m o che possano essere aperti dall’autunno. Ma rileviamo contraddizioni. C’è un’assegnazione  provvisoria  impugnata da Salini-Impregilo il 1 aprile, sulla quale il Tar deve pronunciarsi. L’udienza è fissata al 19 ottobre. Nonostante ciò l’Anas poi ha assegnato l’opera definitivamente senza attendere la sentenza del Tar. Così entro il 10 agosto ci sarà la firma del contratto. Per fare un ricorso qualche anno fa abbiamo speso 20.000 euro di cui 4.500 solo per depositarlo. Noi per la precisione abbiamo impugnato l’ultima decisione del Cipe riguardante il tratto A12-Tor de Cenci. L’impatto sarebbe pesantissimo, si dovrebbe scavalcare il Tevere. Forti ripercussioni sociali, dal momento che è nato un quartiere di 15.000 abitanti con rischi sul piano ambientale. E’ coinvolta la riserva naturale del parco romano di Decima Malafede. Di certo ci sarà un’in - frazione notevole ai danni dell’Italia. Noi abbiamo fatto ricorso all’Unione europea per le direttive calpestate. Noi non siamo solo ambientalisti, ma difendiamo anche il lavoro ed i tempi di vita che i pendolari perdono ogni giorno. Ci sono in ballo 50.000 nuovi posti di lavoro? Ma non scherziamo.

Non c’è industria a Pomezia e l’opera va ad attaccare le aree agricole, penso alla Cisterna-Valmontone. 52 aziende sono coinvolte e potrebbero rischiare la chiusura. Quasi tutte sono biologiche e saranno costrette a terminare la propria esistenza. Un danno incalcolabile proprio per l’area pontina. Ad ogni modo ad oggi gli unici veramente che ci sostengono sono quelli del M5S”. Cosa direte al sindaco Coletta mercoledì? “Lo ringrazieremo perché è il primo sindaco di Latina a riceverci. Le nostre comunità non sono mai state informate dalle istituzioni. Chiederemo che l’amministrazione del capoluogo pontino per dimostrare di voler favorire la trasparenza, informi i cittadini sulle diverse opinioni riguardanti la Roma-Latina”. Come mai secondo lei a Latina i partiti sono tutti a favore dell’autostrada, tranne il M5S? “L’autostrada inizierà da Borgo Piave. I segnali che abbiamo sono pesanti. Soggetti conosciuti (politici, ndr) sono ben indirizzati. A Roma non abbiamo consiglieri regionali e parlamentari così schierati per l’autostrada. Vorrei ricordare le parole del questore di Latina, che in commissione Antimafia ha dichiarato come operino quattro gruppi criminali in questa provincia. Chi vince la gara non costruirà l’autostrada. Il Consorzio Sis ha un capitale sociale enorme ed andranno a cercare piccole e medie aziende del territorio per i lavori. Il rischio di infiltrazioni criminose è alto per questo appalto. Segnalo pure come l’Acer, ovvero i piccoli e medi costruttori ha denunciato che l’opera è un danno. A dimostrazione che non ci sono solo ambientalisti o comitati spontanei contro l’autostrada. L’Acer ha fatto presente i problemi presenti allo stato attuale. Tanto da aver depositato un progetto per la messa in sicurezza della Pontina fattibile in due anni. Che credo sia più opportuno. Lo dice anche l’istituto nazionale Urbanistico, contrario la Roma-Latina”. Parliamo dei progetti alternativi. Credete davvero nel treno tram? “Tutto dipende dalla volontà politica. Abbiamo visto come a Barcellona funziona un’opera di questo tipo. Abbiamo visto un’operazione eccezionale. Quale sarebbe invece l’intermodalità della Roma-Latina. Il sistema del treno tram abbraccia tre reti, dalla Litoranea alla Pontina con un passaggio verso Ardea. Abbiamo privilegiato il primo tratto Roma-Pomezia-Ardea chiedendo alla Regione dei fondi per la progettazione. Per il momento è stata sempre rigettata in commissione. Pd e FI sono sempre stati uniti nel respingere la proposta. Il consumo di suolo sarebbe minimo. Appena tre metri di larghezza e 200 m di lunghezza. Da vedere le corse come le stesse banchine sarebbero da costruire. Ovviamente va potenziato il trasporto ferroviario, in particolare la Roma-Formia. Sono da ristabilire tutte le corse, c’è quindi da rafforzare il trasporto merci”. Comitati e associazioni che si oppongono all’opera hanno ricevuto solidarietà dal mondo politico – istituzionale? “Ci manca solo Latina. Per il resto tutti gli enti ci sono vicini, a partire da Aprilia e Cori. Latina purtroppo pagherà dazio maggiore per il pedaggio. Adesso creeremo uno zoccolo duro nel capoluogo pontino. Ci sarà un presidio permanente a Borgo Piave verso il mese di ottobre. Abbiamo diversi agricoltori di Cisterna di Latina pronti a sostenerci e a darci il supporto logistico. Faremo concerti e saremo molto visibili. A settembre potremo già essere ben operativi. Spero che il sindaco di Latina voglia partecipare alle nostre iniziative”. Cosa pensa di questi incendi a ripetizione che stanno devastando il territorio fra Roma e Latina lungo la Pontina? “Ho l’impressione che si stia strumentalizzando la questione degli incendi. Ce ne sono stati in passato, ma mai come quest’anno. E’ quasi certo il dolo e vorrei che la magistratura approfondisse la vicenda. So che è stata aperta un’indagine, spero si vada fino in fondo sulle responsabilità. Sulla zona di Roma si prevedono danni ingenti. Decine di ettari in fumo e 90 alberi che verranno abbattuti. Un problema ulteriore che si aggiunge a quello dell’opera autostradale.

venerdì 22 luglio 2016

Interrogazione parlamentare (M5S) per sospensione aggiudicazione gara d'appalto

Interrogazione a risposta orale 3-02398
presentato da
DAGA Federica
testo di
Martedì 19 luglio 2016, seduta n. 657
DAGABUSTODE ROSAMANNINOMICILLOTERZONIZOLEZZI e VIGNAROLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che: 
da fonti stampa si apprende che il 6 luglio 2016 Autostrade del Lazio (partecipata pubblica in misura paritaria fra Anas e regione Lazio) ha disposto l'aggiudicazione definitiva in favore del Consorzio Stabile Sis S.c.p.A, per l'affidamento in concessione delle attività di progettazione realizzazione e gestione del corridoio intermodale Roma-Latina e del collegamento Cisterna-Valmontone. La stipula del contratto tra la stazione appaltante e il Consorzio Sis non potrà avvenire prima del 10 agosto 2016, così come disposto dall'articolo 11, comma 10, decreto legislativo n. 163 del 2006, e solo dopo l'esito positivo dei controlli sui requisiti generali di partecipazione della società; 
il progetto prevede la realizzazione di 186 chilometri di infrastrutture: l'asse autostradale Roma-Latina e la Cisterna-Valmontone, oltre alle opere per la connessione con la viabilità locale e alla realizzazione di due viabilità complanari all'autostrada, gratuite per alcuni tratti, nonché l'adeguamento per il traffico locale dell'attuale Pontina, tra Pomezia nord ed Aprilia sud, per un costo totale dell'opera pari a 2,8 miliardi di euro (di cui oltre 900 milioni di euro stanziati dallo Stato) e una durata massima prevista per la concessione di 50 anni; 
l'opera in questione (dichiarata strategica e di preminente interesse nazionale con deliberazione del CIPE n. 12 in data 21 dicembre 2001) presenta un iter burocratico estremamente contorto ed articolato, caratterizzato da molti contenziosi legali. Dopo una serie di controversie burocratiche e giudiziarie (che in questa sede e si evita di ricordare in quanto oggetto di numerose precedenti interrogazioni parlamentari), il 19 dicembre 2011 Autostrade del Lazio ha pubblicato il bando di gara, in cui, tra le altre cose, si specifica che il bando non vincola Autostrade del Lazio né all'espletamento della gara, né alla diramazione degli inviti, né alla successiva aggiudicazione. Inoltre, si legge testualmente che «Autostrade del Lazio si riserva espressamente la possibilità di annullare la gara o di modificarne o rinviarne i termini in qualsiasi momento ed a suo insindacabile giudizio, senza che i concorrenti possano avanzare pretese di qualsiasi genere e natura» e contestualmente si stabilisce un termine per il ricevimento delle domande di partecipazione. Nel giorno 9 febbraio 2012 (data di scadenza della presentazione predisposta dal bando) sono solo 6 le domande di partecipazione pervenute alla stazione appaltante; 
dopo 28 mesi, il 10 aprile 2014 Autostrade del Lazio ha spedito le lettere d'invito ai concorrenti prequalificati, ma sono solo due le società che hanno presentato l'offerta: il Consorzio Sis, composto dai torinesi Dogliani e dall'iberica Sacyr, e la RTI Impregilo (società costituita dall'alleanza tutta italiana fra Impregilo, Astaldi, Pizzarotti e Ghella). La RTI Impregilo propone uno sconto di 303 milioni di euro sul contributo pubblico. Si passa così da 902 e 605 milioni per l'intera tratta e da 468 a 367 milioni per la sola tratta Roma-Latina. Mentre il Consorzio Sis propone di incassare tutta la somma di finanziamento pubblico, 902 milioni di euro, ma si impegna a restituirla con un interesse del 5 per cento, «solo» dopo trent'anni dall'avvio della concessione e «senza garanzie finanziarie». Da fonti stampa si apprende che la società RTI Impregno, ha intrapreso le vie legali facendo ricorso al Tar, ritenendo inammissibile l'offerta presentata dalla società italo spagnola; 
nonostante il codice dei contratti non imponga una specifica tempistica tra la fase di preselezione dei concorrenti e l'invio delle lettere di invito, è evidente che in questi 28 mesi, altri e nuovi operatori avrebbero potuto affacciarsi sul mercato e avere interesse a partecipare. Allo stesso tempo è altresì evidente che chi aveva già manifestato interesse poteva aver intanto modificato le proprie situazioni soggettive e non essere più interessato o in grado di partecipare. Risulta chiaro che l'eccessiva dilatazione dei tempi tra le fasi della gara e della procedura ristretta ha comportato una restrizione della concorrenza. Si precisa che quanto appena detto era stato segnalato precedentemente dall'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici che aveva manifestato dubbi sulla correttezza e/o convenienza del bando di gara. Tali dubbi erano stati ratificati dal consiglio nell'adunanza del 4 luglio 2012 in una delibera, e successivamente dall'Anac con la delibera n. 29 del 9 dicembre 2014 (http://www.anticorruzione.it) si rileva, inoltre, il mancato coinvolgimento delle piccole e medie imprese richiesto dall'articolo 2 comma 1-ter del decreto legislativo n. 163 del 2006. Infatti, la stazione appaltante può: a) imporre al concessionario di lavori pubblici di affidare a terzi appalti corrispondenti ad una percentuale non inferiore al 30 per cento del valore globale dei lavori oggetto della concessione. Tale aliquota minima deve figurare nel bando di gara e nel contratto di concessione. Il bando fa salva la facoltà per i candidati di aumentare tale percentuale; b) invitare i candidati a dichiarare nelle loro offerte la percentuale, ove sussista, del valore globale dei lavori oggetto della concessione, che intendono appaltare a terzi. Di conseguenza, permane una evidente inottemperanza formale e sostanziale del bando di gara e della lettera d'invito; inoltre nessuna delle due società concorrenti ha fatto ricorso all'istituto della cooptazione (istituto che permette all'impresa di affidare una percentuale non superiore al 20 per cento dell'importo complessivo dei lavori ad altre imprese cooptate); 
si evidenziano, altresì, ad avviso degli interroganti gravi carenze nella esplicitazione e chiara indicazione del quadro economico di progetto in merito alle reali somme destinate alle spese inerenti alle misure previste per i protocolli di legalità così come disposto dalla delibera del CIPE n. 58/2011 (Approvazione linee guida per la stipula di accordi in materia di sicurezza e lotta antimafia ex articolo 176, comma 3, lett.e) del decreto legislativo n. 163/2006 e successive modificazioni e integrazioni; infatti, nel quadro economico risulta assente la voce «costi per il protocollo di legalità», carenza, quest'ultima, che rischia di esporre la stazione appaltante a ulteriori contenziosi giudiziari; 
in riferimento anche a quanto pubblicamente indicato dalla società RTI Impregilo, che si è detta intenzionata ad impugnare l'aggiudicazione definitiva in favore del Consorzio Stabile Sis s.c.p.a, si evidenziano delle carenze nel bando/lettera di invito nelle modalità di assegnazione dei punteggi per gli elementi quantitativi 7.1 e 7.2: il problema risiede in ciò che è stato previsto nella lettera d'invito e nella formula utilizzata per l'assegnazione dei punteggi, in cui si tiene conto solo dell'entità della restituzione del contributo e non delle tempistiche; 
appare doverosa e necessaria una specifica valutazione da parte dell'ANAC estesa all'atto di aggiudicazione definitiva, anche in virtù dell'articolo 211, comma 2, del decreto legislativo n. 50 del 2016, al cui esito positivo e privo di criticità condizionare l'assegnazione dei finanziamenti statali; 
appare altresì doveroso, in ossequio dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di scelta del contraente e dell'utilizzo di denaro pubblico, che le valutazioni espresse dall'ANAC sulla procedura in questione siano rese pubbliche e vincolanti rispetto all'adozione degli atti di competenza e alla stipulazione del contratto di gara –: 
se il Ministro sia a conoscenza delle irregolarità riportate in premessa e, in considerazioni di queste nonché in virtù di quanto stabilito nel bando del 19 dicembre 2011 pubblicato da Autostrade del Lazio, non reputi doveroso avviare le iniziative di competenza per sospende l’iter amministrativo, in attesa di verifiche in merito alla legittimità della procedura di gara, accompagnate da una valutazione in ordine alla possibilità di evitare la realizzare dell'ennesima faraonica infrastruttura autostradale; 
se in Ministro interrogato non ritenga di assumere iniziative volte a condizionare all'esito positivo dei pronunciamenti dell'Anac l'erogazione dei finanziamenti statali. (3-02398)

25/7/16 - Riunione del Nodo di Latina


Ottenuto incontro con il Sindaco di Latina

INCONTRO CON IL SINDACO DI LATINA
In seguito alla nostra richiesta ufficiale presentata l'11/7/2016, ci è stato comunicato la disponibilità di ricevere una delegazione dei nostri Comitati NoCorridoio/No Bretella per il giorno Mercoledi 27 Luglio 2016 ore 16,00.

venerdì 15 luglio 2016

INOLTRATA richiesta incontro ufficiale con il nuovo Sindaco di Latina, dr. COLETTA

All'attenzione di Michela Bondioli
Responsabile Segreteria del Sindaco di Latina
Il sottoscritto Gualtiero Alunni, Portavoce di tutti i Nodi territoriali del Comitato No Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, CHIEDE un INCONTRO con il Sindaco dr. COLETTA e con gli Assessori competenti, sul progetto dell'autostrada a pedaggio denominato "Corridoio Integrato Intermodale A12-Roma-Latina". Sicuro di trovare ascolto, nella piena trasparenza e partecipazione, nel fare i più sinceri auguri di buon lavoro e di buona amministrazione, rimango in attesa di un cenno di riscontro positivo.
Gualtiero Alunni
Portavoce del Comitato NO Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
11 Luglio 2016

17 Comitato di Quartiere del IX Municipio contro la devastazione

Con una lettera spedita a tutte le istituzioni, 17 CdQ si posizione contro la devastazione dell'autostrada a pedaggio. Di seguito le richieste conclusive:
"Il Coordinamento dei CdQ del IX Municipio chiede di fermare la realizzazione dell’opera autostradale Roma-Latina contraria agli interessi legittimi delle popolazioni residenti, rinnovando con forza la richiesta di dare corso alle opere di mobilità sostenibile del Corridoio della Mobilità e della ferrovia leggera Roma-Pomezia unica soluzione per diminuire il congestionamento della circolazione veicolare sulle nostre arterie stradali."

lunedì 11 luglio 2016

Roma-Latina, il caso del bando vinto promettendo di rendere i contributi

Riportiamo l'art. uscito su "Il Corriere della Sera" del 7/7/16 a firma di Sergio Rizzo:
La nuova infrastruttura bloccata da quindici anni. E ora c’è un nuovo ricorso. L’ultima opera della legge obiettivo prima del nuovo codice appalti rischia di impantanarsi in una palude di carte bollate.
Quindici anni non sono bastati perché gli ingegneri avessero la meglio sugli avvocati. Così, nel luglio del 2016, l’ultima opera della morente legge obiettivo prima del nuovo codice degli appalti rischia di impantanarsi di nuovo in una palude di carte bollate. Parliamo dell’autostrada Roma-Latina e Cisterna-Valmontone, una roba da 2,8 miliardi che dovrebbe essere realizzata con quello che è in voga definire project financing. Traduzione: i privati ci mettono i soldi e si rifanno con i pedaggi. Ma è un project financing all’amatriciana. Non proprio tutti i soldi sono privati, e come sempre finisce in un pasticcio. C’è infatti un contributo pubblico di 902 milioni, e quello scatena una guerra senza precedenti. Alla gara indetta dalla Autostrade del Lazio, società pubblica al 50% fra Anas e Regione Lazio, si presentano in due: il consorzio Sis, composto dai torinesi Dogliani e dall’iberica Sacyr, e un’alleanza tutta italiana fra Impregilo, Astaldi, Pizzarotti e Ghella. Quando si aprono le buste dell’offerta tecnica sono in vantaggio i quattro italiani. Ma alla verifica dell’offerta economica ecco il sorpasso. La cordata Impregilo propone uno sconto di 303 milioni del contributo pubblico: da 902 a 605 per l’intera tratta e da 468 a 367 per la sola Roma-Latina. Il suo avversario però spiazza chiunque. Non chiede infatti un solo euro. Non a fondo perduto, almeno. Nel senso che quei 902 milioni li vuole tutti quanti e subito, ma si impegna a restituirli con un interesse del 5%. Dopo trent’anni dall’avvio della concessione e senza garanzie finanziarie.
Il ricorso di Impregilo
Tanto basta per dare fuoco alle polveri. Il 23 giugno pochi giorni dopo che l’appalto è stato aggiudicato in via provvisoria, parte da Impregilo la richiesta all’Anas, alla Regione e ai ministero dell’Economia e delle Infrastrutture a dichiarare inammissibile l’offerta degli italo-spagnoli. Con la seguente motivazione: se il gruppo Sis dice che restituirà il contributo pubblico, questo deve necessariamente essere in relazione con stime di traffico spropositate. Dunque come può garantirne la restituzione? Già a marzo la cordata Impregilo, del resto, aveva fatto ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della gara. Il cui esito singolare non aveva mancato di sollevare qualche domanda nella stessa stazione appaltante, se è vero che era stato sollecitato alla commissione aggiudicatrice un supplemento di istruttoria: ricevendo tuttavia una conferma del giudizio in favore del gruppo italo-spagnolo. Esiste anche un precedente, riguardante il raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi. In quel caso, come in questo, la gara era stata vinta dal consorzio (guidato da Autobrennero) che aveva promesso di restituire il contributo pubblico: particolare curioso, del raggruppamento faceva parte anche la Pizzarotti, che ora invece contesta quel meccanismo.
La mediazione di Autostrade del Lazio
Per risolvere la controversia Autostrade del Lazio propone allora ai ricorrenti di congelare l’azione promossa davanti al Tar per poter ottenere un parere dell’autorità Anticorruzione di Cantone. Ma il ricorso non viene ritirato. Così a restare nel congelatore è il parere dell’Anac, che su quella gara surreale ha intanto aperto un’istruttoria. E il 6 luglio arriva l’aggiudicazione definitiva dell’appalto al consorzio Sis, con il contestuale annuncio di un nuovo ricorso al Tar degli sconfitti. Avanti dunque con gli avvocati e le scartoffie. La morale, purtroppo, è sempre la stessa. Bandi confezionati spesso con il copia-incolla, in modo discutibile, con gare che durano all’infinito: questa è cominciata addirittura nel 2012, quattro anni fa. Nessuna certezza sui tempi e i costi delle opere, con il risultato di vanificare qualunque seria finanza di progetto. Il tutto regolarmente imprigionato in una giungla di cause, ricorsi e controricorsi.
Un calvario iniziato nel 2001

Il Calvario della Roma-Latina comincia nel 2001, quando la giunta laziale di Francesco Storace decide di affidare l’operazione a una joint venture pubblico-privata che si chiama Arcea: 51 per cento Regione Lazio, 49 suddiviso fra Autostrade, Monte dei Paschi, e un consorzio dai toni rossoneri. Accanto alla cooperativa Ccc che fa capo alla Legacoop troviamo infatti Erasmo Cinque, già capo dei costruttori romani, il cui studio trabocca di ritratti di Benito Mussolini. La cosa però non va avanti anche perché Bruxelles — com’era immaginabile — pianta una grana sul fatto che non si possono assegnare concessioni pubbliche a privati senza una gara. Poi nel 2008 Piero Marrazzo azzera tutto: fuori i privati, dentro l’Anas. Cinque e gli altri innescano il solito arbitrato, chiedendo danni per 859 milioni. E ci sarebbe quasi da ridere. Peccato che quattro anni fa, proprio mentre parte la gara ora contestata, il collegio arbitrale riconosca loro un danno di 43 milioni...