no-corridoio-roma-latina

Intervista a Gualtiero Alunni, portavoce del “Comitato No Corridoio Roma – Latina per la metropolitana leggera”, da sempre in prima linea contro la realizzazione della nuova autostrada a pedaggio che dovrebbe collegare l’A12 con la futura arteria a pagamento, all’altezza del quartiere romano di Tor De’ Cenci, e successivamente con il capoluogo pontino, senza dimenticare l’annessa bretella Cisterna-Valmontone.

Un’opera che da 23 anni suscita l’accesa opposizione dei cittadini e sorprendentemente, da qualche tempo, persino quella dei costruttori.

Contestualmente, inoltre, si registra l’interesse per il progetto da parte della Corte dei Conti, della Commissione Europea e dell’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici, che hanno aperto diverse inchieste nel corso degli ultimi anni.

__________________________________

1) Corridoio Tirrenico Meridionale, Corridoio integrato intermodale, Autostrada a pedaggio A12-Roma-Latina. Tre denominazioni per lo stesso progetto che cerca realizzazione da 23 anni con il placet di tutte le forze politiche che si sono avvicendate al governo della Regione Lazio dal 1990 ad oggi. Per i fautori sarà la soluzione ai problemi di traffico e mobilità su quella tratta, oltreché volano per l’economia. Per le associazioni che si oppongono, come il Comitato No Corridoio Roma Latina, invece, l’ennesimo scempio ambientale con annesso spreco di denaro pubblico con l’aggiunta di espropri e chiusure di aziende agricole nella zona interessata. Nel mezzo vi sono inchieste aperte da Corte dei Conti e Commissione Europea su un progetto che lascia perplessi. Il quadro è corretto?

Negli anni abbiamo subito la propaganda e la censura mediatica. Invece di spendere oltre 2,7 miliardi per un’opera devastante, basterebbe adeguare in sicurezza tutta la V. Pontina e ridurre  l’uso delle auto private, con la costruzione della metropolitana leggera e il potenziamento della rete ferroviaria pontina. Così facendo si riducono drasticamente i flussi, i tempi di percorrenza, l’inquinamento e i costi.
Lo studio trasportistico ufficiale parla di 2.500 veicoli/ora di punta e con la messa in esercizio saranno 4.400, basta questo per dimostrare che la terzia corsia sarà già inutile e le file continueranno inesorabilmente.
Oggi, tra l’altro la situazione è mutata in peggio. Hanno aperto il centro commerciale EUROMA2 con le sue ulteriori 4.000 auto e il 16/7/14 aprirà Cinecittà Word a Castel Romano con i suoi 4 milioni di turisti l’anno. Insomma, una fila interminabile di lamiere arroventate con dentro i pendolari del lavoro, del mare e dei turisti.
Non parliamo poi dei numeri sparati sull’occupazione: si è passati dai 10 mila della Polverini ai 50.000 posti di lavoro di Pozzi. Non basterebbe metterli in fila indiana su tutto il tracciato. Invece, le aziende agricole che hanno punte di eccellenza e sono le uniche a dare lavoro, dopo la chiusura delle attività industriali, verranno espropriate (52), chiuse, inquinate (il biologico molto diffuso, verrà ucciso definitamente dai gas di scarico), provocando la disoccupazione di centinaia di contadini.
Il tracciato autostradale impatterà con la Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, il fiume Tevere, la Riserva Naturale Regionale di Decima-Malafede e il lago di Giulianello.

2) Molti quotidiani hanno scritto in questi giorni in termini di certezza assoluta relativamente alla realizzazione dell’opera in oggetto. È davvero così?

L’iter è molto avanzato, dopo che il TAR del Lazio il 9/4/14 non ci aveva concesso la sospensiva cautelare, il 10/4/14 si sono affrettati ad inviare lettere per la gara ed i lavori verranno assegnati il 16/9/14. Abbiamo però un’interessate novità. I costruttori di Roma, Latina e Lazio (ACER, ANCE) in una conferenza stampa hanno chiesto con una lettera indirizzata a Renzi e Zingaretti, di annullare il Bando di gara e stornare le risorse economiche a favore dell’adeguamento in sicurezza della V. Pontina. Arriva in “zona cesarini”, ma non possiamo che condividere questo “ravvedimento operoso”.

3) Fino a questo momento quanto denaro è stato speso e da chi per un’opera che deve ancora vedere il primo cantiere aperto?

120 milioni di euro per progettazioni, varianti e studi d’impatto. I soci privati dell’ARCEA (Soc costituita ai tempi di Storace) dopo la sostituzione con Autostrade del Lazio SpA, attivarono un arbitrato che si concluse con il rimborso di 100 milioni di euro a carico della Regione Lazio. L’esborso non è ancora avvenuto perché la Regione ha presentato appello. Inoltre la sovrapposizione delle due Società, ha fatto uscire almeno 200mila euro di indennità ai CdA, per un totale di circa 1,8 milioni di euro.

4) Le inchieste che sono state aperte quali aspetti del progetto riguardano e a che punto sono?

Sono ben tre le inchieste della Corte dei Conti, l’ultima in ordine di tempo è sul maggior costo sostenuto dalla Soc. ARCEA (Soc. mista composta da Regione Lazio e privati) per avere assegnato senza gara al “Consorzio 2050″ di Erasmo Cinque, la progettazione dell’opera. Inoltre le altre inchieste sono incentrate sulla distrazione di denaro pubblico. Poi ci sono le indagini dell’Ufficio di Vigilanza dei LL. PP. e della Commissione Europea.
Quest’ultima è anche coinvolta dalla distruzione del Sito d’Interesse Comunitario (SIC) di Castel di Decima. Per quanto sappiamo le inchieste sono ancora aperte.

5) Comitati e associazioni che si oppongono all’opera hanno ricevuto solidarietà dal mondo politico – istituzionale?

Oggi abbiamo il sostegno a vari livelli istituzionali del M5S. Ieri avevamo lo strumentale appoggio del Centro sinistra o del Centro destra solo quando stavano all’opposizione, per diventare controparte e sostenitori dell’autostrada quando stavano in maggioranza.

6) Quali saranno le vostre prossime iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione?

Continuamente organizziamo assemblee e manifestazioni. Ultima in ordine di tempo la due giorni del 17-18 Maggio 2014 contro le devastazioni autostradali nell’agro romano. Adesso stiamo lavorando per rafforzare il Nodo di Latina, perché insieme a quello di Roma, ci stiamo attrezzando per costituire due presidi permanenti agli estremi della futura autostrada.

7) Quante possibilità concretamente hanno i cittadini di vincere questa battaglia?

Siamo arrivati ad un momento molto delicato. Una volta assegnata alla grande impresa di turno, la costruzione dell’opera, si rischia che tra i mesi di Aprile e Luglio 2015 possa aprire il cantiere. Stiamo elaborando un esposto/denuncia all’Autority Anticorruzione per truffa e vigileremo sull’acquisizione nel progetto esecutivo di tutte le prescrizioni (oltre 150), in particolare su quelle delle varie Soprintendenze (archeologiche, paesaggistiche, idrogeologiche). Poi rimane aperto il nostro ricorso al TAR e la questione morale, molto di attualità sulla grandi opere.
Marco Bombagi