Di Gualtiero Alunni
Mancano due settimane al
18 Febbraio 2015, termine della presentazione delle offerte per la
Gara di appalto del progetto autostradale. Entro il mese di Marzo
2015 dovremo conoscere quale delle tre Società (Salini-Impregilo,
Pizzarotti e l'austriaca Strabag)
si aggiudicherà la costruzione dell'opera. Molto quotata è la
Salini-Impregilo. Ricordiamo che la Salini, nel 2012 ha fatto la
scalata con un'OPA da un miliardo di euro, soldi dati dalla Banca
Intesa dell'ex AD ed ex Ministro alle Infrastrutture, Corrado
Passera. Visto il sostegno di cui gode da una grossa fetta di
policanti in maniera trasversale e dal giornale della Confindustria
de “Il Sole 24ore”, sarà molto probabile che la Salini si
aggiudicherà il malloppo pubblico. L'anno scorso l'ANCE-ACER
(Associazione della piccola e media impresa) era scesa in campo per
denunciare che l'autostrada a pedaggio sarebbe stato un inutile
cimento e uno spreco di soldi pubblici perché, considerato i “projert
financing all'italiana”, l'opera non si sarebbe mai ultimata.
Proprio per questo, l'ANCE proponeva di ritirare il progetto, di
stornare i soldi e metterli a disposizione per l'adeguamento in
sicurezza di tutta la Via Pontina da Roma a Terracina, mentre
l'autostrada si fermerà a Borgo Piave di Latina Nord. L'ANCE
illustrava anche le modalità, i tempi dei lavori e della consegna
dell'intervento finito: divisione in 10 piccoli lotti da 50 milioni
di euro circa e consegna in due anni.
Non fu un caso che la
Salini, proprio nel 2014 usciva dall'ANCE per aderire a
Confindustria, dalla quale riceveva un sostegno continuo, l'ultimo in
ordine di tempo, quello di Stirpe, dell'Unindustria.
Non dobbiamo dimenticare
che la tavola, agli avvoltoi privati, è stata apparecchiata già dal
2004 (giunta Storace) e nonostante non sia partito nessun cantiere,
in 10 anni sono stati spesi 120 milioni di euro (studi, progetti,
varianti) e altri 67 milioni sono in attesa (appello) di prendere il
volo per l'arbitrato ed entrare nelle tasche dei soci privati di
ARCEA.
Anche l'ANAC (Autorità
Anticorruzione) dopo una censura (non vincolante) rivolta alla Soc
Autostrade del Lazio (AdL), con l'atto deliberativo, ha
ridimensionato il tutto, dando il via libera alla Gara d'appalto. A
parte il bando ristretto che non rispetta il principio della libera
concorrenza, ma la tirata di orecchie, si limita a chiedere ad AdL
che, in sede di aggiudicazione dell'opera dovrà riservare una parte
dell'appalto alle PMI (piccole e medie imprese). Qui la questione
diventa fosca.
Il Codice degli Appalti
parla chiaro: si deve riservare nel bando una quota di almeno il 30%
del costo dei lavori alle PMI, ma il Bando non è stato modificato
dividendo a lotti l'opera, quindi si lascerà il potere discrezionale
all'impresa che si aggiudicherà l'opera del valore di ben 2.728
milioni di euro a sub appaltare. L'assegnazione (clientelare) di
quota parte dei lavori alle PMI sarà nelle mani della grande impresa
privata, calpestando così le regole e le leggi.
Nessun commento:
Posta un commento