"Due diversi modelli di sviluppo si confrontano nella sfida elettorale: tra chi privilegia il vecchio modello fondato sulle grandi opere e sulle autostrade, e chi tenta di agganciare il Lazio alle prospettive di sviluppo del sistema Italia, privilegiando l'integrazione delle modalità di trasporto, primo tra tutti quello ferroviario tra Roma e Formia, che si renderà possibile a partire dal 2006 con l'apertura dell'alta velocità ed alta capacità tra Roma e Napoli. Tra chi pensa insomma ancora esclusivamente in termini di consumo di suolo e chi pensa che lo sviluppo possa coniugarsi con la tutela dell'ambiente.
La riconversione dell'insostenibile spesa per le due nuove autostrade consente, oltre la realizzazione dei progetti individuati in precedenza, di conseguire un altro grande obiettivo: quello di spostare sul treno le decine di migliaia di pendolari che dal comprensorio dei Castelli Romani si recano a Roma quotidianamente.
Nella più totale assenza di idee sul governo del territorio, l'amministrazione di Storace ha ipotizzato solo due grandi arterie stradali:
• il completamento dell'autostrada tirrenica nord da Civitavecchia fino ai confini della Toscana;
• la realizzazione di una nuova autostrada a sud di Roma fino a Formia-Gaeta, per la quale è stata costituita un'apposita società, l'ARCEA Lazio, che ne avrà la gestione, attraverso la riscossione del pedaggio.
Mentre tutte le Regioni amministrate con lungimiranza cercano di privilegiare l'integrazione modale e il riequilibrio del territorio regionale, le due proposte privilegiano il traffico su gomma e gravano ancor più il ruolo di Roma nel panorama regionale: le due nuove infrastrutture, infatti, attraversano il territorio della Capitale contro ogni ipotesi prevista dal Piano Regolatore.
Con gli stessi ingenti investimenti previsti, oltre alla messa in sicurezza della via Pontina, la proposta della nostra coalizione, per Marrazzo presidente, mira a realizzare una "rete infrastrutturale per lo sviluppo del Lazio".
Questo quadro deve sostituire l'inutile e costoso, oltre che dannoso per l'ambiente e l'agricoltura, Corridoio Tirrenico Meridionale e anche quello Settentrionale che riguarda il collegamento con la Toscana. La rete ferroviaria, integrata con quella viaria, adeguatamente funzionalizzata e messa in sicurezza, deve costituire il supporto strategico ai nodi produttivi e alle grandi infrastrutture rappresentate dagli aeroporti, primo quello di
Fiumicino, dai porti commerciali marittimi e dagli interporti."
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