"Quell' autostrada passa accanto alle case e nel parco"
Pronto il ricorso contro la bretella da 468 milioni tra la Roma-Civitavecchia e la PontinaPAOLO BOCCACCI
UNA bretella di sedici chilometri di autostrada che unirà la Civitavecchia-Roma alla Roma-Latina, bypassando il Gra, sfiorando a trenta Metri le case di Tor de Cenci, Villaggio Azzurro, Vitinia e Torrino-Mezzocammino, con un maxi viadotto, una galleria e un ponte sul Tevere di un chilometro e mezzo, alto 25 metri. Si chiama 'Corridoio intermodale Roma-Latina" e dovrebbe essere realizzato da Autostrade del Lazio S.p.a., con 468 milioni di euro già stanziati.
Ma gli abitanti sono in guerra e anche nelle stanze del Campidoglio si sollevano perplessità. L'opera, infatti, comporterebbe l'espropriazione di decine di ettari di terreni con la chiusura di molte aziende agricole locali e provocherebbe lo sventramento del Parco Regionale di Decima -Malafede con un impatto devastante non solo per i condomini, che vedrebbero sfilare milioni di auto accanto ai loro balconi, ma perfino sull'area golenale del Tevere e sulla Riserva del litorale.
Sotto accusa anche la funzionalità della nuova bretella. Infatti il sistema di svincoli autostradali sulla Colombo e sulla Pontina non farà altro che far confluire tutto il traffico aggiuntivo, anche quello del pendolarismo da Latina a Roma, verso lo svincolo degli Oceani, creando un immenso imbottigliamento cittadino.La conferenza dei servizi è già stata fatta a febbraio e tutto potrebbe essere approvato dal Cipe entro l'estate.
«Su questa bretella camionabile a pedaggio» scrivono i comitati degli abitanti, che nei giorni scorsi hanno manifestato a Porta Pia, davanti al Ministero delle Infrastrutture «si riverserà il traffico nazionale, in particolare di Tir, una vera e propria invasione, con nuvole di smog a pochi metri dalle case. Quasi diecimila macchine e 7000 camion al giorno, dopo espropri e demolizioni di case e di attività commerciali».
«Alla conferenza dei servizi» spiega il portavoce Gualtiero Alunni «molte istituzioni invitate, tra cui il Comune e-il ministero dei Beni Culturali, per non parlare dell'Ente Roma Natura che gestisce il parco di Malafede, l'Autorità di bacino del Tevere e La Riserva del Litorale, non hanno espresso un parere. Anzi il 15 marzo i Beni Culturali danno un giudizio negativo. Invece l'Ambiente, pur con decine di prescrizioni, da il suo ok, mentre la Polverini con un decreto regionale crea una deroga alle norme di tutela. Ora la parola decisiva spetta al Cipe, che si riunirà il 3 agosto,
Ma noi abbiamo già pronto il ricorso.
Le mail ti raggiungono ovunque con BlackBerry® from Vodafone!
Nessun commento:
Posta un commento