Guardando le carte delle richieste avanzate dal comune di Roma per i PTPR abbiamo scoperto con sommo stupore che il comune ha chiesto di eliminare i vincoli da parte della Sughereta di Vallerano, e di considerare addirittura il vasto pascolo adiacente come “zona urbanizzata” mentre in realtà è completamente privo di costruzioni.
In buona sostanza al posto di un bosco fitto e selvaggio, ricchissimo di specie animali e vegetali, vorrebbero realizzare un giardinetto con panchine e lampioni a servizio del comprensorio di ville Garden, come del resto recitava un opuscolo pubblicitario qualche anno fa.
Invece al posto di ettari ed ettari di un prezioso prato-pascolo ricchissimo di specie steppiche e punteggiato da un filare di sughere e roverelle secolari, allineate lungo il percorso dell’antico raccordo stradale di epoca romana ostiense-ardeatina, si vorrebbe costruire una casa di riposo ed alcune palazzine.
E Romanatura che fa? Invece di difendere le sue aree naturali, avalla queste scelte scellerate che distruggeranno le aree che in virtù delle loro caratteristiche nel piano di assetto sono state classificate come “A”, ovvero meritevoli della massima tutela.
Intanto sempre il comune di Roma durante il periodo di commissariamento preelettorale ha acquistato 23 ettari di terreno (12 di bosco e 11 di pascolo) per rendere definitivo il campo nomadi di Castel Romano.
Marco Antonini
giovedì 5 giugno 2008
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